Malnutrizione nell’anziano: cause e conseguenze
I soggetti in età avanzata infatti tendono a perdere massa muscolare, ad aumentare il tessuto adiposo, a sentir meno il segnale della sete e ad incrementare il senso di sazietà. Ma queste sono solo alcune delle cause di malnutrizione dell’anziano.
La malnutrizione è uno squilibrio, prolungato nel tempo, nell’apporto di nutrienti indispensabili per l’organismo. Causata da un’alimentazione di scarsa qualità, povera di vitamine e minerali o da una sovralimentazione, è più facile che insorga con l’avanzare dell’età. Dati recenti confermano che la malnutrizione è presente nel 5-10% degli anziani che vivono a casa, mentre oscilla fra il 30% e l’85% dei pazienti di strutture geriatriche. Con l’invecchiamento si riducono progressivamente le capacità fisiologiche e cambia la composizione corporea. In particolare, nell’anziano si riscontra un rapporto tra massa magra (FFM) e massa grassa (FM) sbilanciato a favore di quest’ultima, una minor idratazione generale dell’organismo e una progressiva riduzione della mineralizzazione ossea.
I soggetti in età avanzata infatti tendono a perdere massa muscolare, ad aumentare il tessuto adiposo, a sentir meno il segnale della sete e ad incrementare il senso di sazietà. Riducendo l’apporto alimentare, l’anziano si indebolisce e vengono a mancare anche le consuete energie. Inoltre la malnutrizione nell’anziano è spesso aggravata da patologie di natura esofagea, gastrica e intestinale che compromettono l’assorbimento dei nutrienti, ma anche da disturbi depressivi e malattie neurodegenerative (es. Alzheimer, Parkinson…).
La riduzione dell’apporto alimentare è dovuta quindi a diverse variabili che, a loro volta, consentono di classificare la malnutrizione dell’anziano in due macro-categorie. La malnutrizione primaria, legata a condotte alimentari non corrette influenzate da aspetti fisiologici, patologici, socioeconomici o ambientali, e la malnutrizione secondaria, dovuta invece a problematiche inerenti la diminuzione della capacità digestiva e la scarsa metabolizzazione dei nutrienti.
Tra le differenti sotto-categorie di malnutrizione dell’anziano, quella con rilevanza maggiore è sicuramente la malnutrizione proteico-calorica, causata da un inadeguato introito di energia e proteine. In questi caso, la prof.ssa Barrichella, Presidente Brain and Malnutrition Association Onlus, consiglia di continuare a condurre uno stile di vita il più possibile attivo e di adattare la propria alimentazione alle esigenze dell’età adulta.
Se dovessimo riassumere quelli che sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo della malnutrizione degli anziani, ci viene in soccorso il cosiddetto elenco delle “9D”, coniato dagli anglosassoni:
- Dementia: demenza
- Depression: depressione
- Disease: patologie sia cute sia croniche
- Dysgeusia: alterazione del gusto
- Diarrhoea: diarrea
- Drug: farmaci
- Dentition: masticazione alterata
- Dysfunction: disfunzione funzionale (fisica)
- Dysphagia: disfagia
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