L’evoluzione dell’assistenza infermieristica in Italia

L’assistenza infermieristica in Italia ha subito un’evoluzione profonda nel corso del tempo, trasformandosi in una professione strutturata. In questo blog post, ripercorreremo le tappe fondamentali di questo cammino, partendo dalle critiche di Anna Celli fino ad arrivare agli aspetti normativi dell’infermieristica odierna.

Dalle critiche di Anna Celli alle prime scuole convitto

All’inizio del Novecento, l’assistenza infermieristica negli ospedali italiani era affidata in gran parte a personale poco preparato. Le condizioni di lavoro erano pessime e la qualità del servizio era spesso carente. Fu Anna Celli, infermiera tedesca trasferitasi in Italia, a denunciare con forza questa situazione. Ispirandosi all’esperienza di Florence Nightingale, Celli propose un modello di assistenza infermieristica basato sulla professionalizzazione del personale, con l’obiettivo di elevare gli standard qualitativi del servizio.

Sotto il Fascismo, nacquero le prime scuole convitto per infermiere, destinate esclusivamente alle donne. Queste scuole erano caratterizzate da una disciplina rigida e da un programma di studi incentrato sulla pratica, con poco approfondimento nella preparazione teorica.

L’apertura alle donne e uomini e la nascita della professione infermieristica moderna

Un punto di svolta fondamentale arrivò nel 1971 con la Legge n.124, che abolì l’obbligo di internato e aprì le scuole per infermieri anche agli uomini. Nel 1973, con l’applicazione del Decreto di Strasburgo, la durata del corso di studi passò da 2 a 3 anni e con il DPR 225 del 1974 venne stilato l’elenco delle mansioni degli infermieri.

Questi cambiamenti segnarono l’inizio di un processo di professionalizzazione dell’assistenza infermieristica in Italia, che portò alla nascita della professione infermieristica moderna.

Aspetti normativi dell’infermieristica moderna

Le fondamenta dell’esercizio infermieristico sono state definite da diverse leggi e decreti nel corso degli anni. Il D.M. 739/1994, ovvero il Profilo professionale dell’infermiere, ne individua il campo proprio di attività e responsabilità. Con la Legge 42/99 (abrogazione mansionario) l’infermiere assume lo status di Professionista Sanitario che, in quanto tale, risponde direttamente delle sue azioni.

La Professione, dunque, dice chi è l’infermiere (D.M. 739/94), cosa sa l’infermiere (Ordinamento didattico, Legge 251/2000, Legge 43/2006), cosa fa l’Infermiere e secondo quali principi (Codice Deontologico dell’Infermiere).

Oggi, l’infermiere è una figura professionale qualificata e autonoma, che svolge un ruolo fondamentale nel sistema sanitario nazionale. E’ quanto mai urgente e necessario che il Sistema Sanitario investa sulla preparazione, reclutamento, formazione continua di questi professionisti, che sia in ospedale che in RSA rappresentano una figura centrale ed essenziale per la cura di chi soffre.

In occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, il 12 maggio, vogliamo celebrare il lavoro straordinario di tutti gli infermieri che, con dedizione e professionalità, si prendono cura dei malati ogni giorno.