Deglutizione e postura, un legame molto stretto

Come può la postura incidere sulla deglutizione? Per una serie di motivi legati al concetto di equilibrio ideale del corpo e non solo.

Sai quante volte deglutiamo ogni giorno? Hai mai pensato a quanti muscoli vengono coinvolti in questo semplice e spesso involontario atto? Le risposte a tali quesiti sono decisamente sorprendenti, almeno per i non addetti ai lavori: in media deglutiamo 2.000 volte nell’arco delle 24 ore e utilizziamo 28 gruppi muscolari per un processo che dura solamente 10 secondi. Tale premessa per evidenziare quanto sia stretto il legame tra postura e processo di deglutizione di saliva, cibo e liquidi. Se una postura scorretta incide negativamente sulla deglutizione, viceversa una deglutizione problematica, anche nelle forme più lievi, può influire negativamente sulla postura. 

Quando parliamo di problemi di deglutizione, non ci riferiamo solamente ai casi più seri di disfagia ma anche a quelle condizioni, spesso temporanee, che possono verificarsi in soggetti che non soffrono di tale patologia. In questi casi le conseguenze negative di una deglutizione problematica si traducono in mal di testa, emicranie, dolori ai denti e addirittura ernie. Ma come può la postura incidere sulla deglutizione? Per una serie di motivi legati al concetto di equilibrio ideale del corpo, ossia quella condizione di postura perfetta cosiddetta “al filo a piombo” per la quale il capo è in perfetto allineamento sul tronco e le orecchie parallele alle spalle. Quando ciò non avviene, e tale squilibrio si protrae nel tempo, iniziano a verificarsi i primi disturbi. Importante è anche il ruolo che svolge la bocca nel mantenimento della postura ideale: ad esempio, in caso di non allineamento dei denti si verifica una sorta di “blackout” nell’area cerebrale deputata al controllo delle attività motorie che si traduce in problemi di motricità e di postura.

Benché gli effetti della postura sulla deglutizione non siano ancora noti in maniera completa, un famoso studio pubblicato sulla rivista “Physiology and behavior” ci aiuta a far luce su alcuni interessanti aspetti. In particolare, il processo di deglutizione viene suddiviso in differenti fasi: prima fase anticipatoria, seconda fase di preparazione extra orale, la fase cosiddetta buccale, la fase orale vera e propria, la faringea, l’esofagea e infine la fase gastrica. Tale suddivisione ci suggerisce quanto la posturologia debba necessariamente inserirsi in un quadro di valutazioni multidisciplinare per valutare in maniera esaustiva il rapporto tra deglutizione e postura. Tuttavia, prima di ogni altra considerazione specialistica, il posturologo è tenuto a  valutare la postura generale del corpo, il controllo del soggetto sulla testa e sul tronco, l’affaticabilità del paziente, il grado di equilibrio fra muscoli e scheletro, la funzionalità dei muscoli e la relazione fra le varie parti del corpo. Per una corretta deglutizione e, più in generale, per un buon funzionamento dei nostri organi, ognuno di noi dovrebbe mantenere una posizione di equilibrio cosiddetta neutra, per la quale addome, tronco e arti inferiori risultino sempre allineati. Anche in posizione seduta, l’angolo tra sedia e ginocchia dovrebbe essere di circa 90 gradi, con un’inclinazione della sedia non superiore ai 10 gradi. Tali semplici indicazioni, che possiamo mettere in pratica ogni giorno, sono anche anche le più importanti linee guida per qualsiasi strategia di rieducazione posturale in caso di disfagia.