Il meccanismo della deglutizione

La deglutizione è un fenomeno presente nella maggior parte delle specie animali che compare presto nel corso dell’embriogenesi e deve essere presente alla nascita. Consiste nell’atto di ingoiare volontariamente e ci permette di convogliare sostanze liquide, semiliquide o solide dalla bocca allo stomaco. L’evoluzione del comportamento della deglutizione compare verso i sei mesi e prosegue fino a 36 mesi. La maturazione del sistema nervoso centrale permette di sviluppare il controllo volontario della fase orale. Si producono alcune alterazioni anatomiche che permettono di diversificare i cibi.

I meccanismi della deglutizione umana sono complessi, ma estremamente efficaci.

Le strutture anatomiche della cavità orale, del nasofaringe, dell’orofaringe e dell’ipofaringe sono messe in gioco per garantire una deglutizione normale e sicura.

La deglutizione è un processo attivo che dipende della coordinazione sensitiva, motoria e temporale delle diverse strutture anatomiche, nel senso di una progressione del bolo alimentare, solido o liquido, dalla bocca verso lo stomaco. Si tratta di una sequenza motoria complessa, dipendente dalla contrazione coordinata di muscoli della bocca, della lingua, della faringe, della laringe e dell’esofago: un atto neuromuscolare altamente integrato, regolato da un centro bulbare la cui attività, controllata da centri corticali, sottocorticali e dalla sensibilità che proviene dagli effettori, è sincrona con quella del centro del respiro.

Senza accorgersene, mediamente, ognuno di noi deglutisce più di 1.000 volte al giorno per bere mangiare ed eliminare saliva e muco che si formano nella gola. Questa azione si può dividere in varie fasi, alcune volontarie altre involontarie. 

FASE 0

Preparazione extraorale delle sostanze: corrisponde alla preparazione del cibo. Questa fase termina nel momento in cui il cibo viene posto in bocca.

FASE 1

Preparazione orale delle sostanze da inghiottire: insalivazione e masticazione che, se eseguite correttamente, fanno sì che il boccone, d’ora in poi chiamato bolo, risulterà pronto per la deglutizione. Questa fase avviene sotto il controllo della volontà ed ha una durata variabile a seconda del cibo da inghiottire: minima per i liquidi e massima per cibi solidi e secchi. A questa preparazione partecipano attivamente ed in coordinazione la chiusura delle labbra, il movimento laterale e rotatorio della mandibola, il tono buccale e facciale, i movimenti laterali e rotatori della lingua, che aiutano a raccogliere e a trattenere il cibo sul dorso della lingua.

FASE 2

Stadio orale: spinta del bolo verso l’istmo delle fauci ed elicitazione del riflesso deglutitorio (volontario). Implica il movimento della lingua con azione propulsiva e il contatto della stessa con l’arco palatino e l’oro faringe per stimolazione dei recettori della regione oro-faringea e/o base lingua. Da qui la deglutizione proseguirà autonomamente al di fuori del controllo volontario.

FASE 3

Stadio faringeo: il bolo attraversa l’incrocio della via respiratoria. È evidente che lo svolgimento corretto di questa fase risulta di fondamentale importanza per evitare situazioni che possono mettere in pericolo la vita della persona. Implica la coordinazione di meccanismi differenti che consentono il transito del bolo, evitando il passaggio di cibi liquidi e solidi nel naso e la penetrazione e/o aspirazione di cibo, rispettivamente in laringe e/o nell’apparato bronco polmonare (involontaria).

FASE 4

Stadio esofageo: il bolo arriva in esofago attraverso lo sfintere esofageo superiore, che si apre automaticamente e, in un tempo variabile, per mezzo delle onde peristaltiche, percorre tutto l’esofago fino allo sfintere esofageo inferiore, porta di ingresso allo stomaco.

FASE 5

Stadio gastrico: il bolo giunge allo stomaco, termina la deglutizione ed inizia la digestione.

Se una di queste fasi (1-4) non funziona perfettamente, ingoiare diventa difficile o impossibile: si parla allora di disfagia, che può essere causata da un malfunzionamento di uno dei protagonisti della deglutizione.