Che cos’è la disfagia
La disfagia è un problema che affligge molti pazienti, legato alla deglutizione. Nella deglutizione ci sono varie fasi, di cui alcune volontarie (masticare, inghiottire), altre involontarie (nel tragitto dalla laringe, all’esofago, allo stomaco). La disfagia è quindi una disfunzione legata a una di queste fasi.
Ne soffrono il 45% degli anziani, e in alcuni casi soggetti colpiti da malattie neurologiche come Alzheimer, ictus, Parkinson, sclerosi multipla. I sintomi comprendono i seguenti disturbi: tosse, specialmente in concomitanza o poco dopo la deglutizione, voce gorgogliante, aumento della salivazione durante i pasti, fuoriuscita di cibo o liquidi dal naso, febbre, perdita di peso.
In alcuni casi, la disfagia può portare a conseguenze gravi, come la malnutrizione, la disidratazione o il rischio di aspirazione di cibo o liquidi che possono generare polmoniti. Perciò è necessario non solo riconoscere la disfagia per tempo, ma aiutare la persona ad alimentarsi con alimenti e bevande adeguati e, in particolare nei casi indicati dal proprio medico, con alimenti omogenei, somministrati tritati o in purea.
Inoltre, spesso gli alimenti di consistenza liquida, come lo yogurt da bere e gli sciroppi, o le bevande, potrebbe fluire nelle vie respiratorie, con pericolo di polmoniti; per cui in alcuni casi è opportuno addensare i liquidi, come ad esempio con l’acqua gelificata. In ogni caso la dieta deve essere accuramente studiata e personalizzata sul paziente, in base anche alle sue preferenze di cibi, in modo da minimizzare il disturbo e favorire un’alimentazione soddisfacente.
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